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Rocca d’Arquata: una storia secolare aspettando la ricostruzione

Rocca di Arquata: il simbolo dell'intera zona, devastata dai recenti terremoti, è ferita ma ancora in piedi. Una storia secolare aspettando la ricostruzione

La Rocca d’Arquata è un gigante ferito, ma ancora in piedi. Percorrendo la Salaria, una volta strada che brulicava di macchine e moto ed ora, invece, transitata quasi esclusivamente da mezzi dei pompieri e della Protezione Civile, si spezza il cuore a guardare tutti quei paesi distrutti o quasi.

Ma la Rocca d’Arquata che, nonostante i terremoti di agosto e ottobre, è ancora sostanzialmente lì, eretta a difendere il circondario così come avviene da secoli, è un pò una metafora di come anche gli arquatani, feriti e provati dagli eventi, sono anche loro ancora in piedi, non mollando.

Naturalmente sono altre le proirità immediate che il Comune di Arquata deve affrontare, dai nuovi moduli abitativi fino alle strutture sociali, ma anche il progetto della ricostruzione della Rocca si sta già muovendo. Questo perchè il castello rappresenta la storia di tutta la zona montana del Piceno, che affonda le proprie radici nel lontano Medioevo.

Ricostruire la Rocca, il Comune si rivolge al ministero

La Rocca d’Arquata è il simbolo dell’intera comunità. Sulla sua ricostruzione il Comune è già da tempo che si sta muovendo per mettere in moto la macchina burocratica. In quest’ottica fondamentali saranno le prossime settimane quando gli amministratori si recheranno a Roma proprio per discutere della faccenda.

In agenda infatti c’è un incontro nella capitale con Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali e del Turismo. L’obiettivo è quello di non far cadere nel dimenticatoio la situazione di Arquata, che dopo il lutto e la distruzione vuole ripartire.

Far inserire la Rocca d’Arquata nell’elenco del primo lotto dei siti di interesse storico e culturale da ricostruire, sarà lo scopo dell’incontro romano. L’antica fortezza si è dimostrata più forte anche delle scosse di terremoto, la speranza è che non sia la burocrazia però a decretarne la fine della sua secolare storia.

 

Rocca d’Aquata: dal XIII secolo a difesa dell’alta valle del Tronto

La Rocca di Arquata sorge nella parte più alta del paese, controllando così la sottostante storica strada della Salaria, realizzata dai romani, oltre che la parte alta della valle del fiume Tronto, che divide i Monti Sibilini dai Monti della Laga, ora entrambi parchi nazionali.

Il termine della sua costruzione risale al Medioevo, nel XIII secolo, come avamposto della città di Ascoli che temeva le frequenti incursioni della rivale Norcia, che ambiva ad uno sbocco sulla valle. Sotto il controllo dello Stato Pontificio fu lo scenario di numerose battaglie, soprattutto contro i castelli vicini.

Con l’avvento della Repubblica Italiana, la Rocca d’Arquata cadde in uno stato di sostanziale abbandono, prima però di essere recuperata e riportata al suo splendore. Ora, colpito per la seconda volta da un terremoto come avvenne per quello del 1703 che colpì L’Aquila,  il castello è di nuovo ferito, ma come sempre ancora in piedi.

Rocca d’Arquata: la leggenda della regina Giovanna

La storia della Rocca è anche legata a quella della regina Giovanna. Nella fortezza infatti, tra 1420 e il 1435, soggiornò spesso la regina Giovanna II d’Angiò, detta anche “la pazza“,all’epoca regnante del Regno di Napoli. Tante sono le storie e leggende che si sono tramandate, nei secoli, sulla sovrana.

La presunta grande dissolutezza nei costumi della regina, che le valse il soprannome, echeggia ancora oggi nei racconti. Si narra che Giovanna la Pazza, durante i suoi soggiorni ad Arquata, amasse intrattenersi nella stanza più in alto della Rocca con giovani pastori del luogo. Se questi poi, durante la notte d’amore, non riuscivano a soddisfare pienamente la regina, venivano uccisi e appesi sulle mura del bastione.

Leggenda vuole che, anche al giorno d’oggi, il fantasma della regina Giovanna si aggiri ancora tra le mura della Rocca, con le sue urla e i suoi lamenti che possono ancora essere udite durante la notte. Presenza quella della sovrana che, ogni 19 di agosto, viene ricordata da Arquata con la rievocazione storica “La discesa della regina Giovanna“, dove figuranti in abiti medioevali scendono le vie del paese dlla parte più alta fino al centro.

 

2017-01-13T12:39:26+00:00 12 gennaio 2017|News|